Magnifica Comunità
di Fiemme

Una valle dal grande passato

È certo che la Valle di Fiemme fu abitata fin da epoche lontanissime, come confermano illustri studiosi e ricercatori, tra i quali il Prof. Piero Leonardi dell’Università di Ferrara e che storicamente ebbe un grande passato, come si legge dai recenti studi e ricerche documentate dal Prof. Italo Giordani.

È nell’anno 1111 d.C., con la firma dei “Patti Ghebardini”, che ha inizio ufficialmente la storia della Magnifica Comunità di Fiemme. Il vescovo Ghebardo, firmando il documento storico, non cancella l’autonomia fino ad allora indiscussa dei Fiemmesi, bensì ne riconosce i diritti, secondo precisi accordi e regole. Le prerogative della Magnifica Comunità di Fiemme vengono confermate dal “privilegio Enriciano” del Vescovo Enrico III di Metz nel 1314 e da numerosi successivi documenti vescovili.

Nel XIV secolo sorge il primo primitivo Palazzo a Cavalese, poi restaurato e trasformato dal Vescovo Bernardo Clesio in una sontuosa residenza. La storia del Comunità di Fiemme continua, non senza numerose controversie storico-politiche, fino all’epoca napoleonica, quando i francesi riuscirono a penetrare nella Valle fino a Predazzo, e termina quando il Governo Bavarese elimina gli organi comunitari e le antiche Regole (paesi), sostituendole con i Comuni. Era il 1807 e dopo la caduta di Napoleone a Waterloo ed il Congresso di Vienna, la Valle torna sotto il dominio austro-ungarico fino al 1918 quando, finita la prima guerra mondiale, viene consegnata, insieme al territorio Trentino, all’Italia.

Il sito della Magnifica Comunità di Fiemme